«Il lettore ci consenta questa immodestia: siamo più avanti, forse non molto, ma almeno un pochino. Solitudine e marginalità non ci spaventano assolutamente, e non ci provocano né delirio di onnipotenza né pathos di isolamento aristocratico né sindromi depressive di non riconoscimento. È assolutamente fisiologico che tutto ciò che è nuovo avanzi con fatica, e avanzi nascosto. Come l'arte, anche la filosofia è un'amante esigente e richiede attenzioni continue.»
Costanzo Preve, introduzione a
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